L' olio extravergine di oliva di qualità
Notizie e consigli utili sulla conservazione
Le notizie sull'olio ricavato dai frutti dell'ulivo risalgono a 8000 anni fa e ne dimostrano l'importanza storica. Le tracce delle prime coltivazioni sono state trovate in Medio Oriente in Siria e a Creta.
Con i Greci le coltivazioni di ulivo divennero sempre più numerose, ma furono i Romani che provarono a coltivare in ogni territorio conquistato questi frutti polivalenti. In molti casi i Romani ordinarono, alle popolazioni conquistate, il pagamento dei tributi sotto forma di olio di oliva. Sempre i Romani costruirono i primi strumenti per la spremitura delle olive e perfezionarono le tecniche di conservazione. Essi utilizzarono questo oro giallo non solo per arricchire le pietanze ma anche per massaggi e cosmetica
Gli antichi Romani, dimostrando di aver capito (già allora) le differenze qualitative, classificarono l'olio di oliva in cinque tipi:
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"oleum ex albis ulivis" proveniente dalla spremitura delle olive verdi
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"oleum viride" proveniente da olive raccolte a uno stadio piu' avanzato di maturazione
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"oleum caducum" proveniente da olive cadute a terra
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"oleum cibarium" proveniente da olive quasi passite che era destinato all'alimentazione degli schiavi
Nel medioevo troviamo menzione dell'olio di oliva delle Marche, della sua qualità e della sua quantità a partire dal 1228, quando alle navi marchigiane, che dovevano approdare alla riva di Ferrara, era richiesto un pedaggio consistente in 25 libre di olio. Anche la Puglia pagava il pedaggio in olio, ma la documentazione storica precisa che all'olio marchigiano (Oleo de Marchia) veniva conferito un valore superiore.
La tipicità del prodotto marchigiano deriva dalla vocazione ambientale del territorio. Le caratteristiche geografiche danno un olio eccellente e di bassa acidità. Ciò è dovuto anche alla raccolta effettuata quasi esclusivamente a mano. La qualità e la tipicità dell'olio di oliva extravergine tipico marchigiano è determinata dalla combinazione di diversi fattori, tra i quali le varietà di olive che concorrono alla produzione e il territorio.
A seconda delle combinazioni varietali su ogni singolo territorio si ottengono una miriade di oli con sensazioni olfatto-gustative diverse.
Non esiste un olio extravergine di oliva che va bene alla perfezione su tutte le pietanze, ma tanti oli, con diverse sfumature di fruttato e peculiarità a livello olfattivo e gustativo, che possono essere abbinati alle diverse pietanze.
Così un buon extravergine di oliva dal fruttato leggero e tendenzialmente dolce può essere impiegato su pietanze dal profumo delicato dove non si vogliono coprire gli aromi, quali antipasti, pesce bollito, primi a base di sughi bianchi di pesce, funghi, verdure bollite, carni bianche...
Un buon extravergine di oliva dal fruttato medio e dal gusto armonicamente amaro e piccante può essere utilizzato su pietanze delle quali si voglia esaltare delicatamente il sapore, quali primi a base di sughi rossi, minestre, brasati, pesce arrosto, carni rosse bollite, pizze, insalate e verdure fresche in genere...
Un buon olio extravergine di oliva dal fruttato intenso e dal gusto molto amaro e piccante può essere abbinato a pietanze insipide o, al contrario, con sapori molto decisi, come pane, bruschetta, legumi, zuppe, carni alla griglia.
Dopo l'acquisto è di fondamentale importanza la conservazione dell'olio extravergine di oliva di qualità. La conservazione va fatta in maniera da limitare il più possibile il lento ed inevitabile declino dell'olio. Declino che porta questo oro liquido ad una progressiva diminuzione delle senzazioni di amaro e piccante fino a diventare un anonimo liquido grasso rancido.
I nemici maggiori dell'olio sono l'ossigeno, e quindi l'aria, la temperatura e la luce.
Qualche consiglio:
Acquistate sempre l'olio in piccoli contenitori delle dimensioni tali che il contenuto possa essere consumato entro una settimana. Se per questioni economiche siete costretti ad acquistarlo in contenitori più grandi, al momento dell'apertura di ogni contenitore, trasferite immediatamente tutto l'olio in tanti altri piccoli contenitori scuri e tappateli immediatamente.
Non lasciate mai le bottiglie o lattine aperte; vanno richiuse ogni volta che le usate.
Non lasciatelo mai nei classici fusti di acciaio spillandone un po' ad ogni bisogno e pensando che il fusto, tanto, rimane chiuso. Per poter fuoriuscire l'olio dal fusto deve necessariamente entrare aria fresca che andrà a deteriorare ogni volta sempre di più il vostro olio.
Non aggiungete mai olio nuovo in una bottiglia sporca di olio vecchio.
Lavate sempre i contenitori con detersivi sgrassanti inodori tipo soda o polvere per lavastoviglie non profumata. La cosa peggiore da fare è utilizzare aceto nell'ultimo risciacquo per togliere i cattivi odori.
Utilizzate l'olio, il più possibile, a crudo, usandone una piccolissima quantità per la preparazione delle pietanze e aggiungendo il restante alla fine della cottura.
Conservate i vostri contenitori a temperature comprese fra 15 e 20 gradi centigradi. D'inverno l'olio non deve gelare e d'estate non si deve surriscaldare.
Infine tenete sempre a disposizione diversi tipi di olio per la diversificazione nell'utilizzo, come fareste con degli ottimi vini. Imparerete così, pian piano, a trovare i giusti abbinamenti per degustare i piatti al migliore dei modi esaltandone ogni più piccola componente.
Per conoscere gli oli extravergine marchigiani prodotti a La Casetta QUI.